lunedì 30 maggio 2016

Perchè lavorare sulle emozioni negative?

Rabbia: Paul Klee

Come nascono le emozioni negative

La nostra incapacità di vedere oltre l'illusione, fa si che veniamo sovrastati da rabbia, gelosia, fastidi di vario genere. I vecchi schemi di pensiero con  la nostra percezione errata della realtà, ci mostrano che la causa si trova all'esterno e il giudizio riguardo ad esso risulta falsato. Fino a che non ci identifichiamo con l'anima e non guardiamo con gli occhi del Cuore, la meccanicità dei nostri schemi mentali ci fanno vivere l'evento emotivamente.

Perchè affermare che la nostra percezione della realtà è completamente falsata?
Tutti gli "illuminati" che dall'antichità ci hanno tramandato i loro insegnamenti, affermano o hanno affermato che la vita è gioiosa, sempre, a prescindere della nostra situazione esistenziale.
Come dice Eckhard Kolle nel suo meraviglioso "Il potere di Adesso", noi scambiamo la vita con la nostra situazione esistenziale che va di pari passo con la nostra personalità, la nostra macchina biologica.

Noi guardiamo la vita con gli occhi della mente, e per questo siamo ciechi. E le emozioni negative rafforzano questa cecità, e tutto si svolge in maniera meccanica, inconscia.



Le emozioni negative diminuiscono l'energia che ci è necessaria per la nostra trasformazione spirituale.
Creare il "testimone" (leggi qui) che sia capace di osservare la casa senza che i servitori impazziti abbiano la meglio, necessita di grande energia e forza di volontà. Dobbiamo prendere coscienza dapprima intellettualmente e poi profondamente dal Cuore, che noi non siamo queste emozioni: esse nascono dalla mente e dal suo istinto di sopravvivenza. La nostra coscienza si identifica con l'apparato psicofisico, ma non è essa. Se questo diventa il nostro modo di pensare, il testimone verrà a bussare alla tua porta spontaneamente; non sarà la mente ad osservare ed è facile accorgersene perchè l'osservazione sarà senza giudizio.




La trasmutazione del vile metallo in oro.
Con l'osservazione e il ricordo di sè (essere presenti nel qui e ora) la sostanza delle emozioni basse si modifica e perde di densità. Ci vuole concentrazione e volontà. L'esternazione dell'emozione negativa non deve essere mai inconsapevole; all'inizio è difficilissimo non lasciarsi andare alla meccanicità, ma sarebbe sufficiente osservare mentre si esterna. Non dobbiamo pensare che sia repressione, questa farebbe male e lo sappiamo. Il lavoro di trasmutazione delle emozioni negative non è repressione perchè consapevole, nessuno ci sfrutta per questo lavoro: siamo noi che sfruttiamo l'energia negativa come strumento di trasformazione.
Se trasformiamo le nostre emozioni negative, arriviamo al Cuore. Le nostre emozioni superiori prendono il sopravvento: non saranno più episodi sporadici e di breve durata.





"La trasmutazione del Piombo in Oro a opera del Fuoco non è altro che la trasmutazione alchemica delle emozioni inferiori in emozioni superiori, conseguente alla trasformazione degli atomi presenti nei corpi della macchina biologica". "Fra le forze racchiuse nella macchina biologica e le forze racchiuse nei metalli esistono relazioni »magiche« di tipo analogico. L'individuo che sia riuscito nell'impresa di operare la trasmutazione d’un'emozione negativa in emozione superiore dentro di sé, sarà pure in grado di trasmutare in Oro il metallo che corrisponde analogicamente a tale emozione negativa. Come spiego ampiamente nel libro Officina Alkemica(Salvatore Brizzi)





Risvegliare la Macchina Biologica per Utilizzarla come Strumento Magico Risvegliare la Macchina Biologica per Utilizzarla come Strumento Magico

Salvatore Brizzi

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domenica 22 maggio 2016

Meditazione e lavoro su di sè

Cos'è la meditazione?

Come alleni il tuo cervello con lo studio o la lettura, la meditazione è un mezzo che aiuta ad allenare la tua consapevolezza e la tua attenzione. Per esempio, concentrandoti sul tuo respiro dopo aver rilassato il corpo, osservi la tua inspirazione e espirazione. Il difficile è saper far fronte ai pensieri che inevitabilmente disturberanno la tua attenzione: il tuo falso sè si darà da fare per farti allontanare dal presente, a volte non solo con i pensieri ma anche con sensazioni corporee.

Ecco i 3 passi per gestire le emozioni, i pensieri e le sensazioni durante la meditazione:
  • Riconosci il pensiero o sensazione che ti allontanano dall'oggetto della tua attenzione (ad esempio il respiro), e diventi consapevole della distrazione. Accetti questa distrazione e la accogli nella tua consapevolezza.
  • Delicatamente lasci andare questo pensiero, sensazione o emozione i modo amorevole e senza giudizio.
  • Ritorni all'oggetto della tua attenzione.

Questi tre passi possono essere usati anche per gestire ad esempio le tue emozioni negative, o le tue paure, non solo mentre stai meditando. Ad esempio se prima di un esame, o un incontro importante di lavoro si affaccia una qualunque forma di paura tu riconoscila, onorala e accoglila: non avere paura della tua paura. Questa accettazione le farà perdere forza emotiva: è un fatto, succede sempre, prova e vedrai che è così. Consapevolezza, accettazione e lasciare andare.


A tal proposito da segnalare una novità di Lucia Giovannini: un  doppio CD, che contiene 5 facili meditazioni provenienti da diverse culture. Mi sembra possa essere un prodotto molto interessante per chi vuole avvicinarsi a questa pratica. 
CD "Le Meditazioni dell'Anima"


La meditazione dovrebbe far parte delle nostre abitudini quotidiane, ma non deve sostituire il lavoro su di sè e non dovrebbe rappresentare un "dovere" o un volere seguire una moda perchè "fa tanto new age". In questo articolo ho evitato volutamente di approfondire tutti i tipi di meditazione esistenti. A mio avviso meditazione è anche entrare nel corpo interiore (leggi l'articolo precedente). Medita come pensi sia meglio per te, non in modo meccanico ma allenando la tua consapevolezza al "presente" e usando i tre passi che ho illustrato anche per gestire le tue emozioni"basse".




"Chi vuole utilizzare tecniche di meditazione deve abbandonare le vecchie idee che la meditazione consista solo nello stare seduto sotto a un albero in una postura yoga. Questo è solo un tipo di meditazione, e potrebbe essere adatto solo a poche persone. Per un giovane vivo e vibrante non è meditazione è repressione. Certe pratiche di meditazione non sono più adatte ai nostri tempi. Correre, danzare, nuotare, qualsiasi cosa può essere meditazione: ogni volta che il tuo corpo, la tua mente e la tua anima operano insieme in armonia, quella è meditazione." (Osho)





venerdì 20 maggio 2016

Come usare il corpo fisico per accedere alla Fonte

Cosa pensi che sia la Fonte,
il regno dell'Essere?
Il fatto di cercare di capirlo, include una "etichettatura" voluta dalla mente a ciò che è indescrivibile, innominabile e che va al di là della forma. Chi ne ha avuto esperienza di percezione, anche se per un solo istante, può capire che non si può nominare ma solo provare.

Ma la mente egoica separata dal sè e dal tutto, troverà sempre il modo per dare un nome o una forma e a difendersi da "essa", guidata dalla paura di separarsi dalla sua identità illusoria.

Cosa sono io al di là del mio nome e cognome, il mio lavoro, il mio aspetto fisico, il mio stato economico? Noi ci identifichiamo perfino con la nostra sofferenza: chi sono io se non un martire trasportato dal destino crudele?
L'uomo che vive nella dualità, che nega il presente e si identifica con il passato ed il futuro, perde l'unico posto in cui è possibile vivere questa esistenza terrena: il presente.

Il corpo fisico può diventare un portale per l'Adesso e un punto di accesso alla Fonte.

Anche se l'identificazione con il corpo, che è una forma, è un'illusione. Ma se riusciamo a percepirlo "da dentro"in profondità, esso può indurci a connetterci con la vastità del nostro vero Essere.

Come già sai, dobbiamo conquistare con il "lavoro" di osservazione e presenza, la consapevolezza della mente e della sua incessante attività.

Uno dei metodi è quello di focalizzare l'attenzione verso il corpo, verso il campo energetico che dà forma, o meglio percepiamo come forma fisica.

Esercizio

Chiudi gli occhi, se ti trovi meglio sdraiati. Inizia con focalizzarti sulle mani (una alla volta) poi le braccia, le gambe, i piedi, fino ad arrivare alla testa, al petto, alla schiena.
Non cercare solo il rilassamento ma resta in osservazione attiva: osserva ma entra nella sensazione dell'energia che c'è dentro di te: la percepisci? Quando senti la vibrazione energetica più intensa, non avere paura ma entra sempre più in questa sensazione: riuscirai a sentire il tuo corpo interiore e ad un certo punto ti sentirai illimitato e senza forma.

Apri gli occhi e mantieni per un pò la tua attenzione al corpo interiore. Se si ripete questo esercizio al mattino e alla sera, si riuscirà a percepire l'energia quando si vorrà, anche durante le normali attività quotidiane.
Questo esercizio ti aiuterà ad ancorarti all'Adesso, a ricordarti di te, oltre ad avere un effetto benefico sul tuo stato fisico.


Grazie infinite ad Eckhart Tolle, e al suo libro "Il potere di adesso" da cui l'articolo ha tratto ispirazione. Consiglio vivamente questo libro, da rileggere più volte. Ogni volta sarà percepito e assorbito in maniera diversa: dipenderà dallo stato di coscienza e percorso di vita.
Estratto del libro