In questo articolo descriverò un approccio alla Via dello Spirito attraverso la preghiera.
La Vera Preghiera non consiste in un atto di sottomissione verso un Dio che è all'infuori di noi, che ci giudica e ci punisce. Andare ogni domenica a messa, recitando preghiere di cui non si conosce il vero significato psicologico, non porta il nostro spirito più in alto. Al contrario pregare nel giusto modo rappresenta uno strumento di elevazione spirituale potentissimo.
L'uomo che conosce il vero approccio alla preghiera, non si sottomette ad un Dio al di fuori di lui ma anzi si identifica in Dio. Pregando non ci si aspetta un intervento esterno divino che ci consenta ad esempio una grazia. Il vero scopo è quello di trasformare il nostro interno, affinchè siamo noi stessi a provocare il cambiamento benefico che invochiamo.
Ritorniamo sempre al concetto solito che il mondo fuori è uno specchio: se non agiamo dentro di noi, nulla accade nella realtà che ci circonda.
L'apertura del cuore crea un ponte tra chi prega e il divino che è in lui, che a sua volta fa discendere lo Spirito Santo (come lo conosciamo nella nostra religione, ma potrebbe chiamarsi anche in altro modo). L'emozione misurerà la profondità di questa discesa.
Questa discesa è in realtà un riemergere da ciò che siamo veramente, cioè essere divini.
La vera preghiera non ha bisogno di invocazioni particolari, ma in determinati momenti potreste sentire il bisogno di essere aiutati da preghiere tradizionali che sentite più vostre.
"Signore Gesù Cristo figlio di Dio abbi pietà di noi peccatori" è un'antica preghiera divulgata da San Gregorio II Sinaita, che nel XV secolo introdusse la Preghiera di Gesù al monte Athos e ne fu l'instancabile propagatore, e San Simeone, il Nuovo teologo che fu il maestro eminente dell'XI secolo. Essi proposero varie tecniche più o meno difficili, alcune abbinate alla respirazione o alla postura.
Vorrei specificare che si può modificare la preghiera rivolgendola a se stessi "....abbi pietà di me peccatore/ice". Ma il peccato non come si intende comunemente nella religione cristiana, ma semplicemente come nostra incapacità di vedere la bellezza del mondo e di noi stessi. Non abbiamo "gli occhi per vedere", perchè siamo immersi nella dualità e nella cecità che questa provoca in noi.
In questo articolo proporrò ciò che ho sperimentato personalmente con questa preghiera. Se ci riuscirete si spalancherà la porta della vera ispirazione che proviene dall'anima. Consiglio di pregare la sera, prima di addormentarsi quando ci si trova già in uno stato di leggera sonnolenza. Pregare mentalmente.
Entrate in uno stato di coscienza della preghiera, concentratevi sul petto (sede del cuore).
Portate la mente al cuore (si deve sentire fisicamente!). I pensieri viaggeranno verso la mente, ma con concentrazione si riusciranno a domare anche perchè la sede naturale dei pensieri è solo la mente.
Portando la mente al cuore, griderete la vostra preghiera all'interno di esso (mentalmente). Sentite le parole dentro il vostro petto, non dovrà esserci niente altro che l'eco di esse.
Il cuore si aprirà, sentirete una vera sensazione di calore e di vera apertura alla sede del petto.
Questa esperienza può portare a vere ispirazioni al risveglio (se avete pregato la sera prima di addormentarvi) che sentirete vostre, agirete in base ad esse senza alcun dubbio perchè si tratterà di vera ispirazione proveniente dall'anima e non dalla mente. Tutto ciò che desideriamo veramente e che fa per noi uscirà fuori dal nostro falso sè.
La preghiera e l'importanza della Gratitudine
Fondamentale essere grati mentre si prega come se già fosse stata esaudita la nostra preghiera. La gratitudine è un'altra emozione superiore che proviene dall'apertura del cuore. Se vi sentirete grati di qualcosa che ancora non state sperimentando nella realtà, la realtà stessa farà accadere cose per giustificare la vostra vibrazione di gratitudine.
La legge di attrazione e la fisica quantistica, non fanno che confermare la profondità di questi concetti, che sembrano semplici ma devono essere applicati con la giusta densità e volontà, e con aspettative non egoiche. Ringraziamo l'esistenza per il solo fatto di esistere, con umiltà e senza un apparente motivo. Possiamo essere grati anche se stiamo sperimentando ad esempio la povertà, se ci guardiamo intorno e dentro di noi, c'è sempre qualcosa per cui essere grati. Sempre.
Gesù dal Vangelo : "Per questo vi dico:tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato" [Mc 11,24]
La vera Magia
Il cuore aperto con gratitudine e amore ci renderà padroni della nostra realtà. Essa si conformerà con il nostro stato d'animo, la nostra preghiera diventerà un nostro nuovo modo di sentire l'esistenza e Dio, cioè la nostra scintilla divina. La realtà rifletterà queste nostre emozioni superiori, e aprirà le porte della nostra creazione consapevole. Questa è la vera Magia.