domenica 1 novembre 2015

Esercizi del ricordo di sé.



Ricordati di te mentre svolgi mansioni di routine in casa. Fallo possibilmente nello stesso orario per un quarto d'ora, tutti i giorni.


Concentrati su quello che stai facendo, senza pensare ad altro.
Deve essere un’azione di routine che non necessita l’utilizzo di ragionamenti intellettuali.
Concentrarsi su un’azione di routine è molto più difficile di quello che sembra.
Proprio mentre svolgiamo azioni ripetitive, tendiamo a farci assorbire da mille pensieri:
la nostra mente viaggia tra il passato e il futuro, e raramente si ferma nel presente.


Esempio 1: ricordati di te mentre stiri, concentrarti sulle pieghe del tessuto ed il ferro da stiro che le spiana. Ascolta il rumore del vapore e l’odore di pulito, senti la tua presa e osserva il movimento della tua mano. Se arrivano pensieri di qualunque tipo, osservali senza resistenza o giudizio, e lasciali andare dolcemente.

Esempio 2: ricordati di te mentre lavi i piatti. Senti l’odore del detersivo, guarda il movimento della tua mano mentre strofina una pentola. Lascia andare i pensieri che inevitabilmente attraverseranno la tua mente.

Esempio 3: ricordati di te mentre ti lavi i denti. Senti l’attrito dello spazzolino nei tuoi denti, senti il sapore del dentifricio e osserva il movimento della tua mano mentre spazzola i tuoi denti. Lascia andare qualunque pensiero, concentrati su te stesso e sull’atto che stai compiendo.

Quando riesci a fermarti nel Presente, anche per un attimo, riesci da intravedere la sacralità anche in un semplice gesto. Ogni azione diventa una danza alla vita, i colori diventano più accesi, e intuiamo l’illusione del tempo.



Perché è meglio farlo sempre allo stesso orario, e cos’è l’esercizio “testa di ponte”?
Salvatore Brizzi: Svolgiamo l’esercizio dei 15 minuti di ricordo di sé, anche detto “testa di ponte”. L'unico modo che abbiamo per capire cosa è il »ricordo di sé« è fare degli esercizi; esso non può essere compreso attraverso una spiegazione intellettuale come un qualunque altro concetto. Per mezzo del persistente sforzo teso al »ricordo di sé« si produce una trasmutazione alchemica che consente di costruire i “corpi sottili” e di trasferire in essi la nostra coscienza. Tali corpi sopravvivono alla morte del nostro corpo fisico. Stiamo quindi parlando di sopravvivenza alla morte ( corpo lunare o astrale ) e successivamente di »immortalità« ( corpo di gloria o corpo causale ). L’esercizio dei 15 minuti è molto antico, apparteneva alle vecchie volpi che si annidavano nelle scuole esoteriche. Si parte dal presupposto che troppo spesso l’individuo dissipa le sue energie svolgendo più esercizi e seguendo differenti vie. Per acquisire Potere, per sviluppare FuocoFisso, è sufficiente dedicarsi con costanza a un unico esercizio di Presenza. Quei 15 minuti devono diventare per noi IL Risveglio. Nel corso della giornata presto svilupperemo un forte desiderio di ricordarci di noi e ci sentiremo avviliti perché dovremo imporci di non fare nulla per svegliarci al di fuori dei nostri 15 minuti quotidiani. Avvilimento e insoddisfazione provocati dal dover confinare entro i 15 minuti tutti gli sforzi tesi al Risveglio... dovrebbero far sorgere un senso di trepidazione e impazienza da coltivare accuratamente affinché i 15 minuti divengano ancora più potenti. L’essere obbligati a non poter fare di più, rende straordinariamente denso quel quarto d’ora. Sfruttando questi sentimenti, sorti nel corso della giornata, ci “carichiamo” ancora di più per i 15 minuti. 15 minuti al giorno, tutti i giorni alla stessa ora. In questo lasso di tempo sforziamoci di rimanere presenti a noi stessi, nel Qui-e-Ora, qualunque cosa succeda. Costanza, regolarità, fermezza e determinazione ci rendono INESORABILI – anche se amorevoli – nei confronti della personalità terrestre, la quale deve comprendere in profondità fin dal primo giorno che non ci fermeremo MAI. In fondo le stiamo chiedendo molto poco, ma glielo chiederemo con maniacale regolarità... e questo produrrà risultati certi: il frutto dell’esperienza di coloro che nel corso della storia hanno sfidato e vinto la meccanicità”.


























Nessun commento:

Posta un commento