Nemica della nostra capacità di creare la nostra realtà, (oltre a tutte le nostre credenze, blocchi, ricordi nascosti nel nostro subconscio...ma questa è un'altra storia ) è senza dubbio la nostra immaginazione fine a se stessa, passiva, che deriva dalla nostra incapacità di guidare la mente.
Siamo molto bravi a farci assorbire dal dialogo interiore, quasi sempre (soprattutto chi non ha iniziato ad osservarsi) non abbiamo nessun controllo sulla mente. A volte non serve avere eventi particolarmente gravi per innescare il gioco della nostra macchina biologica. La nostra mente pensa alle peggiori ipotesi perchè è stata costruita e programmata per la sopravvivenza. Quando si innesca il meccanismo, dobbiamo prenderne consapevolezza prima possibile per correre ai ripari prima che i nostri corpi (fisico, astrale e mentale) cadano troppo verso vibrazioni basse. A quel punto, se scatta la consapevolezza, osserviamo la scia che del movimento fisico e non fisico che il chiacchiericcio della mente ha lasciato dietro di sè.
Veniamo pensati dai nostri pensieri che a volte diventano ossessivi, ricorrenti. A volte si concentrano su un determinato tema, ad esempio sulla gelosia, sull'ansia per un incontro di lavoro o per un esame, e così via. Questi stati mentali e emozionali che si manifestano in modo ricorrente, hanno origine da antiche paure inconsce, memorie e ricordi sepolti nel nostro subconscio, come dicevo questo è un tema a parte...in questo articolo parliamo di come usare il ricordo di sè per non soccombere a questa attività passiva della nostra mente.
Durante la giornata, ogni volta che ce ne ricordiamo, dobbiamo chiederci cosa stiamo pensando e perchè: "Avevo il controllo di ciò che stavo pensando, oppure no?". Tutte le volte che non abbiamo iniziato noi coscientemente il processo di immaginazione, significa che è venuto da sè e ci sta usando, facendoci sprecare preziosa energia. Quando ce ne accorgiamo, sforziamoci di interrompere questo processo iniziando un'altra attività.
Il modo migliore per gestire l'immaginazione negativa è il ricordo di sé. Quando siamo ossessionati da pensieri ricorrenti o comunque ossessivi, rivolgiamo l'attenzione su noi stessi, sul qui-e-ora. Il ricordo di sé è vera vita.
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