Rajneesh Chandra Mohan nasce a dicembre del 1931 in un villaggio del Madhya Pradesh in India.
Si racconta che sin da piccolo rivelò una natura insolita; da neonato rimase tre giorni senza latte, non voleva lasciarsi allattare. Si nutrì solo di acqua. Il quarto giorno si lasciò allattare, ma nei giorni precedenti non ebbe nessun segno di denutrizione. Il che per un neonato era alquanto insolito.
Osho invita costantemente a non essere spettatori ma attori, a sperimentare la vita come gioco. Attraverso gli insegnamenti di Osho, l'uomo opera su di sè un processo di consapevolezza per dare vita ad un modo di vivere slegato dal passato, fondato sulla gioia e sulla risata.
C'è sarebbe molto da dire sulla sua vita e i suoi insegnamenti, in questo articolo mi limiterò a illustrare le sue tecniche di meditazione.
Di seguito propongo le tecniche passive di Osho.
1. Osservare il respiro
Osservare il respiro è un metodo che può essere fatto in qualunque momento e luogo anche se hai poco tempo. Devi osservare come il petto o la pancia si alzano e si abbassano quando il respiro entra ed esce.
Oppure prova con le fasi seguenti, da fare due o tre volte. Osservare il ciclo del respiro che deve rimanere naturale, non bisogna cambiare il suo ritmo.
Prima fase: Osserva il respiro che entra
Chiudi gli occhi e osserva il tuo respiro. Prima osserva l'inspirazione, dal quando l'aria entra nel naso fino a che raggiunge i polmoni.
Seconda fase: Osserva la pausa che segue
Alla fine dell'inspirazione c'è una pausa, prima che inizi l'espirazione. Questa pausa ha un grande valore. Osservala
Terza fase: Osserva il respiro che esce
Osserva l'espirazione.
Quarta fase: Osserva la pausa che segue
Alla fine dell'espirazione c'è una seconda pausa: osservala.
Quinta fase: Contare le inspirazioni.
Adesso nizia a contare solo le inspirazioni (non le espirazioni) da 1 a 10. Poi conta all'indietro da 10 a 1. Se ti sbagli, ricomincia da 1.
Osho: "Ci sono due cose che bisogna ricordare: la prima osservare, in particolare le pause in alto e in basso. L'esperienza delle pause sei tu, nel tuo nucleo più intimo, nel tuo essere.
La seconda cosa: continua a contare, ma mai oltre 10, poi torna a 1. Conta solo le inspirazioni.
Queste sono cose che aiutano la consapevolezza... "
"Non mi interessa affatto cosa vi aspettiate da me, vivo e ho sempre vissuto momento per momento, ho sempre vissuto senza pensare al passato né tantomeno al futuro e ho scoperto che quello è l’unico stile di vita reale, altrimenti si finge, si spera di vivere, ma non si vive affatto."
Consiglio personale: tecniche di meditazione, respirazione, ecc. possono comunque aiutare la consapevolezza, ma ricordiamoci del Lavoro su di noi durante tutta la giornata, e non solo i 20 minuti della meditazione. Osserviamoci non solo quando facciamo meditazione. Questa può portare ad un ulteriore addormentamento se non si lavora su di sè sempre.
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