sabato 7 gennaio 2017
Il presente è tutto ciò che esiste
Tratto da "Il potere di Adesso" di Eckart Tolle
Tempo e mente sono inseparabili. Se alla mente togliete il tempo, questa si ferma, a meno che non decidiate di utilizzarla.
Identificarsi con la mente significa essere intrappolati nel tempo: la compulsività di vivere quasi esclusivamente attraverso il ricordo e l'anticipazione. Ciò crea una preoccupazione continua nei riguardi del passato e del futuro e una indisponibilità a onorare e riconoscere il momento presente e a permetterlo. Tale compulsività nasce perché il passato ci fornisce un'identità e il futuro racchiude la promessa di salvezza, di appagamento sotto qualsiasi forma. Entrambi sono illusioni.
Più siamo concentrati sul tempo (passato e futuro), più ci sfugge l'Adesso, la cosa più preziosa che esista.
Perché è la cosa più preziosa? In primo luogo perché è l'unica cosa. È tutto ciò che esiste.
Il presente eterno è lo spazio entro cui si svolge l'intera vostra vita, l'unico fattore che rimane costante. La vita è adesso. Non vi è mai stato un tempo in cui la vostra vita non fosse adesso, né vi sarà mai.
In secondo luogo l'Adesso è l'unico punto che possa condurci al di là dei confini limitati della mente. È il vostro unico punto di accesso al regno senza tempo e senza forma dell'Essere. Vi è mai capitato di sperimentare, fare, pensare o sentire qualcosa al di là dell'Adesso? Ritenete che possa mai capitarvi? È possibile che qualcosa avvenga o esista al di là dell'Adesso? La risposta è ovvia, non è vero?
Niente è mai avvenuto nel passato; è avvenuto nell' Adesso. Niente avverrà mai nel futuro;
avverrà nell'Adesso.
L'essenza di ciò che sto dicendo non può essere capita dalla mente. Nel momento in cui l'afferrate, vi è un trasferimento di coscienza dalla mente all'Essere, dal tempo alla presenza. All'improvviso tutto appare vivo, irradia energia, emana Essere.
Nota personale.
Per afferrare l'Adesso, non bisogna percepirlo come un insieme di fotogrammi, come istanti separati. Così rimaniamo intrappolati nell'illusione del tempo. Proviamo a percepirlo come una distesa prateria senza fine, dobbiamo sentirla come immutabile, come un abbraccio caldo e consolatorio che non ci lascia mai. L'Adesso "è" semplicemente. Ma come dice E. Tolle devi sentirlo con la tua presenza non con la mente, e per farlo ci vuole prima l'Intenzione, poi il Coraggio, il Lavoro.
L'intenzione parte dalla nostra decisione di essere presenti, di ricordarci di noi. Di liberarci delle zavorre del passato e del futuro. Ci vuole Coraggio per scegliere l'Adesso: l'ego farà di tutto per farti cambiare strada, o meglio la mente lo farà. Il Lavoro consiste nel ricordarsi di se, o essere presenti se preferite, e le strade sono diverse per arrivarci.
lunedì 30 maggio 2016
Perchè lavorare sulle emozioni negative?
Rabbia: Paul Klee |
Come nascono le emozioni negative
La nostra incapacità di vedere oltre l'illusione, fa si che veniamo sovrastati da rabbia, gelosia, fastidi di vario genere. I vecchi schemi di pensiero con la nostra percezione errata della realtà, ci mostrano che la causa si trova all'esterno e il giudizio riguardo ad esso risulta falsato. Fino a che non ci identifichiamo con l'anima e non guardiamo con gli occhi del Cuore, la meccanicità dei nostri schemi mentali ci fanno vivere l'evento emotivamente.Perchè affermare che la nostra percezione della realtà è completamente falsata?
Tutti gli "illuminati" che dall'antichità ci hanno tramandato i loro insegnamenti, affermano o hanno affermato che la vita è gioiosa, sempre, a prescindere della nostra situazione esistenziale.
Come dice Eckhard Kolle nel suo meraviglioso "Il potere di Adesso", noi scambiamo la vita con la nostra situazione esistenziale che va di pari passo con la nostra personalità, la nostra macchina biologica.
Noi guardiamo la vita con gli occhi della mente, e per questo siamo ciechi. E le emozioni negative rafforzano questa cecità, e tutto si svolge in maniera meccanica, inconscia.
Le emozioni negative diminuiscono l'energia che ci è necessaria per la nostra trasformazione spirituale.
Creare il "testimone" (leggi qui) che sia capace di osservare la casa senza che i servitori impazziti abbiano la meglio, necessita di grande energia e forza di volontà. Dobbiamo prendere coscienza dapprima intellettualmente e poi profondamente dal Cuore, che noi non siamo queste emozioni: esse nascono dalla mente e dal suo istinto di sopravvivenza. La nostra coscienza si identifica con l'apparato psicofisico, ma non è essa. Se questo diventa il nostro modo di pensare, il testimone verrà a bussare alla tua porta spontaneamente; non sarà la mente ad osservare ed è facile accorgersene perchè l'osservazione sarà senza giudizio.
La trasmutazione del vile metallo in oro.
Con l'osservazione e il ricordo di sè (essere presenti nel qui e ora) la sostanza delle emozioni basse si modifica e perde di densità. Ci vuole concentrazione e volontà. L'esternazione dell'emozione negativa non deve essere mai inconsapevole; all'inizio è difficilissimo non lasciarsi andare alla meccanicità, ma sarebbe sufficiente osservare mentre si esterna. Non dobbiamo pensare che sia repressione, questa farebbe male e lo sappiamo. Il lavoro di trasmutazione delle emozioni negative non è repressione perchè consapevole, nessuno ci sfrutta per questo lavoro: siamo noi che sfruttiamo l'energia negativa come strumento di trasformazione.
Se trasformiamo le nostre emozioni negative, arriviamo al Cuore. Le nostre emozioni superiori prendono il sopravvento: non saranno più episodi sporadici e di breve durata.
"La trasmutazione del Piombo in Oro a opera del Fuoco non è altro che la trasmutazione alchemica delle emozioni inferiori in emozioni superiori, conseguente alla trasformazione degli atomi presenti nei corpi della macchina biologica". "Fra le forze racchiuse nella macchina biologica e le forze racchiuse nei metalli esistono relazioni »magiche« di tipo analogico. L'individuo che sia riuscito nell'impresa di operare la trasmutazione d’un'emozione negativa in emozione superiore dentro di sé, sarà pure in grado di trasmutare in Oro il metallo che corrisponde analogicamente a tale emozione negativa. Come spiego ampiamente nel libro Officina Alkemica" (Salvatore Brizzi)
Risvegliare la Macchina Biologica per Utilizzarla come Strumento Magico Salvatore Brizzi Compralo su il Giardino dei Libri |
domenica 22 maggio 2016
Meditazione e lavoro su di sè
Cos'è la meditazione?
Come alleni il tuo cervello con lo studio o la lettura, la meditazione è un mezzo che aiuta ad allenare la tua consapevolezza e la tua attenzione. Per esempio, concentrandoti sul tuo respiro dopo aver rilassato il corpo, osservi la tua inspirazione e espirazione. Il difficile è saper far fronte ai pensieri che inevitabilmente disturberanno la tua attenzione: il tuo falso sè si darà da fare per farti allontanare dal presente, a volte non solo con i pensieri ma anche con sensazioni corporee.Ecco i 3 passi per gestire le emozioni, i pensieri e le sensazioni durante la meditazione:
- Riconosci il pensiero o sensazione che ti allontanano dall'oggetto della tua attenzione (ad esempio il respiro), e diventi consapevole della distrazione. Accetti questa distrazione e la accogli nella tua consapevolezza.
- Delicatamente lasci andare questo pensiero, sensazione o emozione i modo amorevole e senza giudizio.
- Ritorni all'oggetto della tua attenzione.
Questi tre passi possono essere usati anche per gestire ad esempio le tue emozioni negative, o le tue paure, non solo mentre stai meditando. Ad esempio se prima di un esame, o un incontro importante di lavoro si affaccia una qualunque forma di paura tu riconoscila, onorala e accoglila: non avere paura della tua paura. Questa accettazione le farà perdere forza emotiva: è un fatto, succede sempre, prova e vedrai che è così. Consapevolezza, accettazione e lasciare andare.
A tal proposito da segnalare una novità di Lucia Giovannini: un doppio CD, che contiene 5 facili meditazioni provenienti da diverse culture. Mi sembra possa essere un prodotto molto interessante per chi vuole avvicinarsi a questa pratica.
La meditazione dovrebbe far parte delle nostre abitudini quotidiane, ma non deve sostituire il lavoro su di sè e non dovrebbe rappresentare un "dovere" o un volere seguire una moda perchè "fa tanto new age". In questo articolo ho evitato volutamente di approfondire tutti i tipi di meditazione esistenti. A mio avviso meditazione è anche entrare nel corpo interiore (leggi l'articolo precedente). Medita come pensi sia meglio per te, non in modo meccanico ma allenando la tua consapevolezza al "presente" e usando i tre passi che ho illustrato anche per gestire le tue emozioni"basse".
"Chi vuole utilizzare tecniche di meditazione deve abbandonare le vecchie idee che la meditazione consista solo nello stare seduto sotto a un albero in una postura yoga. Questo è solo un tipo di meditazione, e potrebbe essere adatto solo a poche persone. Per un giovane vivo e vibrante non è meditazione è repressione. Certe pratiche di meditazione non sono più adatte ai nostri tempi. Correre, danzare, nuotare, qualsiasi cosa può essere meditazione: ogni volta che il tuo corpo, la tua mente e la tua anima operano insieme in armonia, quella è meditazione." (Osho)
venerdì 20 maggio 2016
Come usare il corpo fisico per accedere alla Fonte
Cosa pensi che sia la Fonte,
il regno dell'Essere?
Il fatto di cercare di capirlo, include una "etichettatura" voluta dalla mente a ciò che è indescrivibile, innominabile e che va al di là della forma. Chi ne ha avuto esperienza di percezione, anche se per un solo istante, può capire che non si può nominare ma solo provare.
Ma la mente egoica separata dal sè e dal tutto, troverà sempre il modo per dare un nome o una forma e a difendersi da "essa", guidata dalla paura di separarsi dalla sua identità illusoria.
Cosa sono io al di là del mio nome e cognome, il mio lavoro, il mio aspetto fisico, il mio stato economico? Noi ci identifichiamo perfino con la nostra sofferenza: chi sono io se non un martire trasportato dal destino crudele?
L'uomo che vive nella dualità, che nega il presente e si identifica con il passato ed il futuro, perde l'unico posto in cui è possibile vivere questa esistenza terrena: il presente.
Il corpo fisico può diventare un portale per l'Adesso e un punto di accesso alla Fonte.
Anche se l'identificazione con il corpo, che è una forma, è un'illusione. Ma se riusciamo a percepirlo "da dentro"in profondità, esso può indurci a connetterci con la vastità del nostro vero Essere.
Come già sai, dobbiamo conquistare con il "lavoro" di osservazione e presenza, la consapevolezza della mente e della sua incessante attività.
Uno dei metodi è quello di focalizzare l'attenzione verso il corpo, verso il campo energetico che dà forma, o meglio percepiamo come forma fisica.
Non cercare solo il rilassamento ma resta in osservazione attiva: osserva ma entra nella sensazione dell'energia che c'è dentro di te: la percepisci? Quando senti la vibrazione energetica più intensa, non avere paura ma entra sempre più in questa sensazione: riuscirai a sentire il tuo corpo interiore e ad un certo punto ti sentirai illimitato e senza forma.
Apri gli occhi e mantieni per un pò la tua attenzione al corpo interiore. Se si ripete questo esercizio al mattino e alla sera, si riuscirà a percepire l'energia quando si vorrà, anche durante le normali attività quotidiane.
Questo esercizio ti aiuterà ad ancorarti all'Adesso, a ricordarti di te, oltre ad avere un effetto benefico sul tuo stato fisico.
Grazie infinite ad Eckhart Tolle, e al suo libro "Il potere di adesso" da cui l'articolo ha tratto ispirazione. Consiglio vivamente questo libro, da rileggere più volte. Ogni volta sarà percepito e assorbito in maniera diversa: dipenderà dallo stato di coscienza e percorso di vita.
Estratto del libro
il regno dell'Essere?
Il fatto di cercare di capirlo, include una "etichettatura" voluta dalla mente a ciò che è indescrivibile, innominabile e che va al di là della forma. Chi ne ha avuto esperienza di percezione, anche se per un solo istante, può capire che non si può nominare ma solo provare.
Ma la mente egoica separata dal sè e dal tutto, troverà sempre il modo per dare un nome o una forma e a difendersi da "essa", guidata dalla paura di separarsi dalla sua identità illusoria.
Cosa sono io al di là del mio nome e cognome, il mio lavoro, il mio aspetto fisico, il mio stato economico? Noi ci identifichiamo perfino con la nostra sofferenza: chi sono io se non un martire trasportato dal destino crudele?
L'uomo che vive nella dualità, che nega il presente e si identifica con il passato ed il futuro, perde l'unico posto in cui è possibile vivere questa esistenza terrena: il presente.
Il corpo fisico può diventare un portale per l'Adesso e un punto di accesso alla Fonte.
Anche se l'identificazione con il corpo, che è una forma, è un'illusione. Ma se riusciamo a percepirlo "da dentro"in profondità, esso può indurci a connetterci con la vastità del nostro vero Essere.
Come già sai, dobbiamo conquistare con il "lavoro" di osservazione e presenza, la consapevolezza della mente e della sua incessante attività.
Uno dei metodi è quello di focalizzare l'attenzione verso il corpo, verso il campo energetico che dà forma, o meglio percepiamo come forma fisica.
Esercizio
Chiudi gli occhi, se ti trovi meglio sdraiati. Inizia con focalizzarti sulle mani (una alla volta) poi le braccia, le gambe, i piedi, fino ad arrivare alla testa, al petto, alla schiena.Non cercare solo il rilassamento ma resta in osservazione attiva: osserva ma entra nella sensazione dell'energia che c'è dentro di te: la percepisci? Quando senti la vibrazione energetica più intensa, non avere paura ma entra sempre più in questa sensazione: riuscirai a sentire il tuo corpo interiore e ad un certo punto ti sentirai illimitato e senza forma.
Apri gli occhi e mantieni per un pò la tua attenzione al corpo interiore. Se si ripete questo esercizio al mattino e alla sera, si riuscirà a percepire l'energia quando si vorrà, anche durante le normali attività quotidiane.
Questo esercizio ti aiuterà ad ancorarti all'Adesso, a ricordarti di te, oltre ad avere un effetto benefico sul tuo stato fisico.
Grazie infinite ad Eckhart Tolle, e al suo libro "Il potere di adesso" da cui l'articolo ha tratto ispirazione. Consiglio vivamente questo libro, da rileggere più volte. Ogni volta sarà percepito e assorbito in maniera diversa: dipenderà dallo stato di coscienza e percorso di vita.
Estratto del libro
giovedì 28 gennaio 2016
I Tarocchi: oltre la finestra
Le discipline mantiche sono antiche quasi quanto l'esistenza dell'umanità, fin dagli oracoli e dalla consultazione dei visceri degli animali. L'uomo ha sempre dimostrato una vocazione invincibile per l'indagine del futuro.
Il Tarocco presenta 22 carte aggiuntive, oltre i quattro serie o semi tradizionali (gli arcani minori). Le 22 carte, gli Arcani maggiori, hanno un numero e nome individuale e non hanno alcun rapporto di serie (a parte l'arcano XIII La Morte che non porta nome e Il Folle che manca di numero). È proprio su queste 22 lamine che poggia tutto il prestigioso significato esoterico del Tarocco, con la sua potenza espressiva.
Ciò che è fondamentale di fronte al Tarocco è un atteggiamento ti disponibilità spogliato sia della superstizione sia dello scetticismo così si può attingere al significato iniziatico riconoscenza che esso può offrire.
L'argomento dei Tarocchi è lungo e complesso, e merita un approfondimento con letture specifiche che consiglierò più avanti.
Il mio primo mazzo lo ebbi da una cartomante, che conobbi attraverso una mia amica. "Shakespeare Tarot" Romeo e Giulietta, mi iniziarono ad un rapporto contrastante e intenso con questo sistema divinatorio che come lo definiva Roger Caillois (Le Tarot des imagiers du Moyer Age, di Oswald Wirth) "raccomandiamo questo gioco, sopra un gioco come un eccellente esercizio per immaginare giustamente " o come affermo io "la visione poetica e simbolica della nostra attività interna in corso, che traccia le tendenze se proseguiamo con i nostri pensieri e emozioni al momento del consulto."Da lì iniziai un percorso di conoscenza che passò dalla superstizione, allo studio "distaccato", alla lettura con gli amici fino alla seguente considerazione-domanda: se il tempo non esiste, il passato ed il futuro sono nel qui e adesso nei nostri pensieri, la cartomanzia come altro strumento divinatorio può indicarci un percorso a cui siamo diretti per nostro volere (essendo noi creatori della nostra realtà), e richiamando le carte e i simboli ad esse associati, possiamo utilizzare tutto ciò che sentiamo e vediamo attraverso di essi come una finestra aperta alla nostra parte ignota.
In altri post cercerò di approfondire l'argomento e illustrare il significato di ciascun Arcano.
Da leggere:
Un libro che mi-vi straconsiglio: I Tarocchi dei Gatti di Alejandro Jodorowsky, l'eclettico artista surreale da cui prendere spunti incredibili e goderci il viaggio verso noi stessi anche attraverso i suoi film (ad esempio Il Paese Incantato e La Montagna sacra). "Attualmente sto leggendo dello stesso autore "La danza della realtà"e mi sta letteralmente e piacevolmente catturando. Il prossimo sarà proprio questo che vi propongo oggi, mi incuriosisce la sua reinterpretazione "felina" dei Tarocchi.
Il Tarocco presenta 22 carte aggiuntive, oltre i quattro serie o semi tradizionali (gli arcani minori). Le 22 carte, gli Arcani maggiori, hanno un numero e nome individuale e non hanno alcun rapporto di serie (a parte l'arcano XIII La Morte che non porta nome e Il Folle che manca di numero). È proprio su queste 22 lamine che poggia tutto il prestigioso significato esoterico del Tarocco, con la sua potenza espressiva.
Ciò che è fondamentale di fronte al Tarocco è un atteggiamento ti disponibilità spogliato sia della superstizione sia dello scetticismo così si può attingere al significato iniziatico riconoscenza che esso può offrire.
L'argomento dei Tarocchi è lungo e complesso, e merita un approfondimento con letture specifiche che consiglierò più avanti.
Il mio primo mazzo lo ebbi da una cartomante, che conobbi attraverso una mia amica. "Shakespeare Tarot" Romeo e Giulietta, mi iniziarono ad un rapporto contrastante e intenso con questo sistema divinatorio che come lo definiva Roger Caillois (Le Tarot des imagiers du Moyer Age, di Oswald Wirth) "raccomandiamo questo gioco, sopra un gioco come un eccellente esercizio per immaginare giustamente " o come affermo io "la visione poetica e simbolica della nostra attività interna in corso, che traccia le tendenze se proseguiamo con i nostri pensieri e emozioni al momento del consulto."Da lì iniziai un percorso di conoscenza che passò dalla superstizione, allo studio "distaccato", alla lettura con gli amici fino alla seguente considerazione-domanda: se il tempo non esiste, il passato ed il futuro sono nel qui e adesso nei nostri pensieri, la cartomanzia come altro strumento divinatorio può indicarci un percorso a cui siamo diretti per nostro volere (essendo noi creatori della nostra realtà), e richiamando le carte e i simboli ad esse associati, possiamo utilizzare tutto ciò che sentiamo e vediamo attraverso di essi come una finestra aperta alla nostra parte ignota.
In altri post cercerò di approfondire l'argomento e illustrare il significato di ciascun Arcano.
Da leggere:
Un libro che mi-vi straconsiglio: I Tarocchi dei Gatti di Alejandro Jodorowsky, l'eclettico artista surreale da cui prendere spunti incredibili e goderci il viaggio verso noi stessi anche attraverso i suoi film (ad esempio Il Paese Incantato e La Montagna sacra). "Attualmente sto leggendo dello stesso autore "La danza della realtà"e mi sta letteralmente e piacevolmente catturando. Il prossimo sarà proprio questo che vi propongo oggi, mi incuriosisce la sua reinterpretazione "felina" dei Tarocchi.
I Tarocchi dei Gatti Alejandro Jodorowsky Compralo su il Giardino dei Libri |
mercoledì 30 dicembre 2015
Il diario come strumento di trasformazione
Tutti sappiamo che la
scrittura è uno dei mezzi che ci permette di comunicare con gli altri. Ma siamo liberi veramente quando scriviamo? Non sentiamo il peso del giudizio che ci condiziona mentre commentiamo su un social network, o inviamo una semplice mail?
Il diario rappresenta il
paradosso, in quanto l'altro non esiste, quindi si potrebbe arrivare alla conclusione che non
esiste comunicazione e nemmeno giudizio.
Ma scopriremo come scrivere per "se stessi" rappresenti un potente strumento di osservazione del proprio pensiero, e possa diventare un mezzo di trasformazione interna, e di conseguenza esterna. A patto di essere sinceri con noi stessi, liberi da condizionamenti.
Ma scopriremo come scrivere per "se stessi" rappresenti un potente strumento di osservazione del proprio pensiero, e possa diventare un mezzo di trasformazione interna, e di conseguenza esterna. A patto di essere sinceri con noi stessi, liberi da condizionamenti.
mercoledì 25 novembre 2015
Differenze tra immaginazione passiva e visualizzazione creativa
Le fantasticherie, l'immaginazione oziosa o il grociolarsi sui ricordi (anche belli), non rappresentano il modo giusto per creare la nostra realtà e diventare veri "maghi". C'è molta differenza tra immaginazione passiva e visualizzazione - riflessione concentrata. Se vogliamo cambiare il mondo e non farci cambiare da esso, dobbiamo utilizzare la forza della focalizzazione e l'uso consapevole delle emozioni. Dobbiamo condurre noi la mente, e non farci condurre da essa.
Nemica della nostra capacità di creare la nostra realtà, (oltre a tutte le nostre credenze, blocchi, ricordi nascosti nel nostro subconscio...ma questa è un'altra storia ) è senza dubbio la nostra immaginazione fine a se stessa, passiva, che deriva dalla nostra incapacità di guidare la mente.
Nemica della nostra capacità di creare la nostra realtà, (oltre a tutte le nostre credenze, blocchi, ricordi nascosti nel nostro subconscio...ma questa è un'altra storia ) è senza dubbio la nostra immaginazione fine a se stessa, passiva, che deriva dalla nostra incapacità di guidare la mente.
martedì 17 novembre 2015
Maestri spirituali: Osho
Rajneesh Chandra Mohan nasce a dicembre del 1931 in un villaggio del Madhya Pradesh in India.
Si racconta che sin da piccolo rivelò una natura insolita; da neonato rimase tre giorni senza latte, non voleva lasciarsi allattare. Si nutrì solo di acqua. Il quarto giorno si lasciò allattare, ma nei giorni precedenti non ebbe nessun segno di denutrizione. Il che per un neonato era alquanto insolito.
Osho invita costantemente a non essere spettatori ma attori, a sperimentare la vita come gioco. Attraverso gli insegnamenti di Osho, l'uomo opera su di sè un processo di consapevolezza per dare vita ad un modo di vivere slegato dal passato, fondato sulla gioia e sulla risata.
Si racconta che sin da piccolo rivelò una natura insolita; da neonato rimase tre giorni senza latte, non voleva lasciarsi allattare. Si nutrì solo di acqua. Il quarto giorno si lasciò allattare, ma nei giorni precedenti non ebbe nessun segno di denutrizione. Il che per un neonato era alquanto insolito.
Osho invita costantemente a non essere spettatori ma attori, a sperimentare la vita come gioco. Attraverso gli insegnamenti di Osho, l'uomo opera su di sè un processo di consapevolezza per dare vita ad un modo di vivere slegato dal passato, fondato sulla gioia e sulla risata.
sabato 14 novembre 2015
La vera Preghiera
In questo articolo descriverò un approccio alla Via dello Spirito attraverso la preghiera.
La Vera Preghiera non consiste in un atto di sottomissione verso un Dio che è all'infuori di noi, che ci giudica e ci punisce. Andare ogni domenica a messa, recitando preghiere di cui non si conosce il vero significato psicologico, non porta il nostro spirito più in alto. Al contrario pregare nel giusto modo rappresenta uno strumento di elevazione spirituale potentissimo.
L'uomo che conosce il vero approccio alla preghiera, non si sottomette ad un Dio al di fuori di lui ma anzi si identifica in Dio. Pregando non ci si aspetta un intervento esterno divino che ci consenta ad esempio una grazia. Il vero scopo è quello di trasformare il nostro interno, affinchè siamo noi stessi a provocare il cambiamento benefico che invochiamo.
La Vera Preghiera non consiste in un atto di sottomissione verso un Dio che è all'infuori di noi, che ci giudica e ci punisce. Andare ogni domenica a messa, recitando preghiere di cui non si conosce il vero significato psicologico, non porta il nostro spirito più in alto. Al contrario pregare nel giusto modo rappresenta uno strumento di elevazione spirituale potentissimo.
L'uomo che conosce il vero approccio alla preghiera, non si sottomette ad un Dio al di fuori di lui ma anzi si identifica in Dio. Pregando non ci si aspetta un intervento esterno divino che ci consenta ad esempio una grazia. Il vero scopo è quello di trasformare il nostro interno, affinchè siamo noi stessi a provocare il cambiamento benefico che invochiamo.
mercoledì 11 novembre 2015
Ho'oponopono per la pace interiore
Molti di noi hanno conosciuto Ho'oponopono attraverso il best seller di Joe Vitale Zero Limits. Egli non è uno dei miei scrittori preferiti, forse tra i suoi scritti si cela (ma non troppo!) un'autopromozione e autocompiacimento che dopo qualche capitolo stanca. Ma devo ammettere che il suo stile semplice e la sua energia traspare facilmente, e per questo si fa apprezzare molto.
In questo libro racconta la storia del dott. Ihaleakala Hew Len, e come ha guarito dei malati di un ospedale psichiatrico dove anche lui lavorava, recitando il mantra Ho'oponopono per guarire se stesso. Ciò che è all'esterno è dentro di noi, lui guarì le parti "malate" di sè per trasformare la realtà esterna. Quando qualcosa si manifesta davanti a noi che non ci piace, chiediamoci che cosa possiamo aggiustare dentro di noi per risolvere la situazione.
In questo libro racconta la storia del dott. Ihaleakala Hew Len, e come ha guarito dei malati di un ospedale psichiatrico dove anche lui lavorava, recitando il mantra Ho'oponopono per guarire se stesso. Ciò che è all'esterno è dentro di noi, lui guarì le parti "malate" di sè per trasformare la realtà esterna. Quando qualcosa si manifesta davanti a noi che non ci piace, chiediamoci che cosa possiamo aggiustare dentro di noi per risolvere la situazione.
lunedì 9 novembre 2015
Risvegliarsi con i Dodici Apostoli
In questo articolo vi propongo una tecnica di Salvatore Brizzi, in cui è incorporata la pratica di Ho'Oponopono che approfondiremo in un altro post.
Trasmutazione alchemica delle emozioni (www.primoraggio.it - www.salvatorebrizzi.com)
"Scriviamo su un foglio un elenco delle dodici persone che ci danno più fastidio. Possono essere parenti con cui non parliamo da molto tempo, colleghi di lavoro, aziende od organizzazioni che ci hanno truffato, situazioni difficili, ex fidanzati o ex mariti/mogli.
Sono le prime dodici persone che ci vengono in mente quando pensiamo a qualcuno che non sopportiamo, che fatichiamo a incontrare, che a nostro parere ci ha fatto soffrire e con cui abbiamo qualcosa in sospeso. Valgono anche personaggi della televisione e politici. Mettiamo al primo posto dell’elenco la persona che ci dà più fastidio e al dodicesimo quella ce ne dà meno. Questi sono i Dodici Apostoli o i Cavalieri della Tavola Rotonda che assisteranno il nostro risveglio.
Trasmutazione alchemica delle emozioni (www.primoraggio.it - www.salvatorebrizzi.com)
"Scriviamo su un foglio un elenco delle dodici persone che ci danno più fastidio. Possono essere parenti con cui non parliamo da molto tempo, colleghi di lavoro, aziende od organizzazioni che ci hanno truffato, situazioni difficili, ex fidanzati o ex mariti/mogli.
Sono le prime dodici persone che ci vengono in mente quando pensiamo a qualcuno che non sopportiamo, che fatichiamo a incontrare, che a nostro parere ci ha fatto soffrire e con cui abbiamo qualcosa in sospeso. Valgono anche personaggi della televisione e politici. Mettiamo al primo posto dell’elenco la persona che ci dà più fastidio e al dodicesimo quella ce ne dà meno. Questi sono i Dodici Apostoli o i Cavalieri della Tavola Rotonda che assisteranno il nostro risveglio.
domenica 8 novembre 2015
Strumenti e tecniche. EFT
EFT - Emotional Freedom Techniques® (Tecniche di Libertà Emozionale).
Tecnica che si è dimostrata efficace soprattutto su paure, fobie, blocchi di energia, malattie psicosomatiche. Questa tecnica ha una similitudine con l'agopuntura, in quanto agisce lungo le linee dei meridiani del corpo, e sostiene che gran parte dei nostri malanni fisici derivano da problemi emozionali irrisolti.
Questa tecnica che spiegherò più avanti, se praticata con costanza promette di risolvere paure che stanno alla base dei nostri malesseri fisici e emozionali, le stesse paure ma che bloccano le nostra crescita emozionale, materiale e spirituale.
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